Distorsioni di forme geometriche
Egon Digon nasce e si forma dalla tradizione della scultura lignea della Val Gardena. Dopo diversi anni di lavoro artigianale è maturato in lui il bisogno di dare vita alle sue idee personali. Con grande curiosità ed entusiasmo si è messo alla ricerca delle proprie capacità espressive. Inizialmente le opere di Egon erano basate su rappresentazioni ancora naturalistiche. Poi si è sviluppato in lui un percorso verso un’astrazione molto originale ed autentica. L’artista rimane sempre fedele al legno, materiale che lui elabora tramite le sgorbie, con grande maestria. Il processo di lavorazione l’artista lo descrive così: “Nel mio lavoro devi accarezzare la forma fino a che esce come vuole lei”.
L'opera nasce sempre da un blocco intero di legno massello. Dato che la lavorazione del legno è molto impegnativa, richiede concentrazione, amore e sofferenza. In questa lunga fase evolutiva nascono tanti sentimenti che l’artista stesso non sa dove lo porteranno. Ma alla fine si possono leggere nelle opere le tensioni e le fatiche che l'artista ha superato per arrivare alla propria soddisfazione. Durante la fase creativa c’è un continuo dialogo tra l’artista e l’opera d’arte. Questo dialogo fa uscire le emozioni più profonde, che di conseguenza danno anima all’opera.
Negli ultimi anni l’artista elabora il legno in modo tale da farlo sembrare soffice come la gomma piuma. Egli rompe la fermezza del materiale rigido e la trasforma in una massa fluida, come se si trattasse di una plastica in movimento. L’osservatore viene tratto in inganno da questo tranello. La deformazione è causata da un'azione dirompente capace di infrangere lo schema. Principalmente Egon parte da geometrie che poi distorce in diverse posizioni, intervenendo sulle linee rette e composte.
È un procedimento che ha significati simbolici per rappresentare il nostro tempo. Sempre più veniamo incanalati nei sistemi dai quali l’artista stesso desidera liberarsi. Tramite questo discorso critico-sociale le sue opere possono essere interpretate in chiave d’attualità.
Generalmente nella storia dell’arte vediamo movimenti o artisti influenzati dalla situazione sociale circostante, da cui nascono reazioni istintive d’espressione.
Osservando le tendenze più geometriche del passato, che hanno avuto cause ben precise mi viene da citare il periodo De Stijl in Olanda e in special modo la Minimal Art degli anni ‘60. Come reazione alle inquietudini del primo periodo del ‘900 il De Stijl lanciò un invito a ricreare un ordine e un sistema nella società caotica. Simile anche al periodo della Minimal Art, che nacque in conseguenza ad un gran consumismo, che aveva sconvolto le abitudini di vita. Le opere della Minimal art trasmettono purezza e ordine, caratteristiche con le quali gli artisti volevano fare riflettere su valori e modi di vita consumistica.
Anche Egon si fa influenzare dalla situazione sociale attuale. Lui esamina accuratamente il mondo contemporaneo, che viene gestito da meccanismi politici, economici e sociali. Attraverso una consapevolezza della nostra generazione riesce a distinguere metodi sistematici e concetti di vita. Queste sue sculture sono un invito alla ribellione ai poteri costituiti.
In un'opera gialla intitolata "Reduction" vediamo tipicamente gli schemi che indicano la situazione dei nostri giorni, in cui l'uomo si sente costretto. Questo sistema priva l’uomo della libertà che potrebbe farlo espandere in un essere capace di fare ogni cosa. Ogni cubetto che compone l'opera non vuole stare al proprio posto, ma si oppone al suo stato. C'è però una speranza e la massa che spinge da dietro ai ferri è stata capace di liberare un elemento quadrato, mentre altri sembrano essere sul punto di poter sfuggire a questo blocco.
Si tratta perciò di un messaggio positivo. C'è speranza ed esiste la possibilità di fuggire da questi legami che non ci lasciano spazio e vorrebbero costringerci a seguire un certo sistema di vita.
L'autore ce lo mostra attraverso tirature di forme e volumi geometrici, che di conseguenza vengono distolti dalla sua fisionomia originaria. Lo spiegazzarsi delle linee rappresenta un’interruzione all’ordine. L’intervento su un sistema regolare e ripetitivo può essere interpretato anche come evasione. Dietro a questi lavori c'è un pensiero di libertà che l'autore vuole mostrare attraverso un'azione dirompente capace di infrangere lo schema. Si notano compressioni e spinte di forze incontrollabili.
Grande è il senso di libertà, che l’artista rappresenta tramite una forma del tutto irrazionale.
Da sempre gli artisti hanno un maggior desiderio di evadere per poter realizzare le proprie idee in assoluta libertà. Questo lo ha sottolineato anche lo scrittore inglese William Hazlitt quando diceva: “Rules and models destroy genius and art”.
Le forme piene e vuote delle opere di Egon non nascono casualmente, ma sono il risultano di un analitico rispetto per una dinamicità ben bilanciata. In questo caso la disposizione seriale viene frantumata da una forza emessa, spesso provocata, da un elemento in ferro. Si notano compressioni e spinte di forze incontrollabili. Se rapportiamo questa pressione ad una situazione di vita, possiamo vedere in essa significati ambigui, sia di un ostacolo da superare e maturare, oppure di un legame che sostiene e aiuta. Ma oltre a questo svincolo si aprono vaste possibilità d’uscita.
Nelle opere di Egon è presente una disposizione logica della forma che è allo stesso tempo geometrica e naturale. La scultura si snoda o s’intreccia nello stesso tempo. Rimane pur sempre un grande rispetto alla purezza e semplicità delle forme geometriche. Robert Morris l’artista Americano della Minimal Art diceva: “Semplicità della forma non significa semplicità dell’esperienza”.
Anche se le opere di Egon trasmettono un forte desiderio di uscire dagli schemi, rimangono pur sempre in evidenza le regole di un sistema universale, senza il quale non ci sarebbe vita al mondo.
Kostner Valentine
Richiedi informazioni










































