Innaugurazione della mostra di Josef Kostner "Oltre ogni soglia"

20.12 - 22.02.20

Mostra ad Isera/Rovereto dell'artista Josef Kostner "Oltre ogni soglia."

L’arte che supera ogni soglia

Proporre oggi una mostra di JOSEF KOSTNER con i suoi disegni e le sue sculture vuol dire impegnarsi in un’impresa che sappia raccogliere in una vita straordinaria, in una biografia carica di fedeltà e insieme di oltranza (oltre ogni soglia, appunto) tutta la ricchezza e la complessità di una regione come la nostra, terra di incontri e di confronti che nel corso della storia hanno seminato seppure a fatica una cultura fatta di intrecci e di contaminazioni, vuol dire soprattutto dare forma e figura, fisicamente rilevante e incisiva a questa particolarità.  Per fare questo bisogna partire da una considerazione di fondo suggerita dal suo grande amico ed estimatore Michil Costa: Kostner ha sempre cercato di guardare oltre e ha scelto di andare controcorrente, di lavorare la materia osservando l’immateriale. Josef Kostner, che ci ha lasciato poco più di  due anni fa ad 84 anni, ha camminato certamente lungo questo sentiero, perché l’arte di questo caparbio e buono gardenese di Ortisei esprimeva ed esprime la forza della tensione assoluta, ab-soluta, sciolta da ogni prevedibile condizionamento, pur essendo consapevole di tutti i movimenti e le crisi dell’arte contemporanea. Josef Kostner era un poeta della scultura, della pittura, del disegno e del verso: restano conficcate nel petto le sue poesie ladine di “Cun lizenza” (“Con permesso”), piene di sana diversità, tra il divertito e il malinconico e legate sempre al sentimento del tempo. Pensando ad una sua mostra nel Trentino qui a Isera nello splendido palazzo settecentesco de Probizer, quando fortunatamente egli era ancora vivo ed energicamente pensante, ci siamo immersi in un mare di sculture, piccole e grandi, in pietra, in cemento, in bronzo e in un lungo fiume di disegni. Ci venivano incontro raccontandoci una lunga storia di emozioni, di lavoro paziente e mai concluso, di inappagata ricerca di arte e di vita. Egli raccontava:” Di figure ne ho creato a dozzine nel frattempo e spesso mi sento quasi assediato; dal solaio fino in cantina e dal giardino al garage mi fissano forme vegetative ed astratte del primo periodo, poi le teste e mani urlanti, meditative e disperate come anche le figure erette, sedute e distese degli ultimi anni.”  Inevitabilmente, riguardando il lavoro di Josef Kostner, c’è chi si riferisce alla scultura e in generale alle forme di Henry Moore, ma se lo sguardo critico si ferma qui perde subito la sua dimensione creativa più significativa, quell’oltranza a cui abbiamo fatto già cenno.

Henry Moore si ispirava chiaramente al corpo umano anche quando le sue forme finivano in sintesi che possiamo chiamare astratte. Le sue statue, per lo più di donna insieme deformate e dinamiche, rappresentano un panico e fecondo rapporto con la natura, sono figure positive, della speranza.  Josef Kostner invece riesce a penetrare nella materia e in generale nella forma per estrarne una apocalittica quotidiana che trascende e comprende i sentimenti profondi, le vicinanze e le solitudini. Ci troviamo di fronte con lui ad un’arte che non consola, che ci introduce nella complessità di un’anima, che si sente legata e ribelle nello stesso tempo. Legata a un paesaggio, a una lingua, a una tradizione, resistente ladinitas, a un grumo solidissimo di affetti, ribelle ad ogni imposizione, ad ogni semplificazioni poli sono due: spinozianamente sexus sive natura e biblicamente factus sum pellicano. Ed ecco allora il sesso che conosce il mondo, che si identifica con la natura ed ecco il grido che erompe e si dilata al cospetto della violenza degli uomini e del destino, il grido che protesta un’innocenza perduta e sempre cocciutamente ritrovata.  “Multicolori acque della forma…/Il diamante del bronzo si trasforma/nella fame di conoscenza. Ascolto/il cuore: si dilata, assorbe la gioia/del momento più tenero: anch’io inerzia/mi faccio, m’assommo al gesto e guardo/Spazio e Tempo naufragare.” Questi sono versi di un grande scultore, Emilio Greco e ci aiutano ad entrare nello spirito leopardiano a fondamento del gesto plastico, anche se resta tutta di Kostner e solo di Kostner l’ansia poetica esistenziale che intride ogni sua creazione. Scultura, pittura, poesia concorrono a dare corpo ad una viva inquietudine, che non si rassegna, che non si da pace, anche se aderisce con identica forza al ritmo della vita, portando con sè lacerazioni, nostalgie, senso di oppressione. Iosef Kosner è come una roccia che appare durissima, ma che riesce a contenere tutti gli umori più intimi della natura e del cuore umano e valga qui senza remore il concetto di cuore come sorgente delle conoscenze più rare.

Mario Cossali, Remo Forchini

 

La mostra nel Palazzo de Probizer a Isera/Rovereto, dell'artista Josef Kostner "Oltre ogni soglia" rimane aperta ancora fino al 22 Febbraio2020

Orario:

Lu - Ve 16:00 - 20:00,  Sa - Do 10:00 - 12:00 e 16:00 - 20:00

 

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